Fattoria Guthrie, nei pressi di Cumberland, Contea di Harlan, Kentucky.
Lucinda Guthrie ha dormito male, stanotte, e non sa perché. Quella sensazione di nervosismo e stanchezza le è rimasta fino ad ora. Di solito chiacchiera con le sue galline, oggi sta distribuendo loro il mangime alquanto distrattamente.
Improvvisamente i volatili iniziano a starnazzare, e nel giro di pochi secondi anche altri animali della fattoria rumoreggiano, ognuno a modo proprio. Hanno avvertito qualcosa che il suo orecchio non può ancora percepire.
-Che cosa c'è, ragazze? Un terremoto...?-
Sente un rombo in lontananza. Solo per un istante pensa a una conferma dell'ipotesi, poi l'esperienza di anni gliela fa scartare. È un motore.
Esce all'esterno del pollaio e vede in lontananza la sagoma familiare di un Blackbird che sta atterrando nel campo vicino. Se non fosse dotato di una tecnologia avanzata, produrrebbe un rumore ben più assordante.
Non sa come interpretare quell'apparizione. È capitato che suo figlio Sam passasse a trovarla, ma in genere l'ha sempre avvertita per tempo, anche solo con una telefonata.
Il portellone si apre e lascia intravedere tre figure maschili nella penombra della carlinga.
Vede incedere Cannonball, accompagnato a destra e a sinistra da Arcangelo e Havok, che conosce più che altro di vista e di fama, entrambi con espressioni funeree. Ma la sua attenzione è tutta presa dal suo primogenito, sulla cui faccia manca il tipico sorriso che sfoggia quando la rivede dopo tanto tempo
-Sam...?-
Se aveva mantenuto un certo contegno quando aveva ricevuto la notizia ed è
stato prelevato dall'Istituto, alla vista di sua madre e all'idea di doverle
dire ciò che sta per dire, Cannonball crolla e inizia a piangere.
-Sam? Sam! Che è successo?!- chiede Lucinda ormai in preda ad un oscuro presentimento.
-Mamma... c'è stata una missione degli X-Men... e Paige... Paige... - dice lui tra le lacrime, senza riuscire a concludere la frase, a dire a voce alta la verità, ormai lapalissiana anche per la donna che lo ha partorito.
-Signora Guthrie, ho il cuore spezzato in due nel doverle riferire questa notizia...- interviene in suo aiuto Arcangelo.
Mentre lo ascolta parlare e raccontare le circostanze in cui sua figlia è morta, Lucinda sente i suoni sempre più ovattati, per quanto il loro terribile significato arrivi comunque dritto al cuore. Se pensava di aver sofferto durante i suoi numerosi parti naturali, o alla perdita dei suoi genitori o di suo marito, adesso prova un inedito misto di rabbia, stupore e disperazione che supera ogni soglia concepibile del dolore, di un tipo e un'intensità mai provati in cinquant'anni di vita. Vorrebbe svenire, vorrebbe perdere i sensi e non svegliarsi, ma sente solo cedere le gambe. Si ritrova seduta sul prato, in modo scomposto, singhiozzando lacrime.
Sam la segue, lasciandosi cadere sulle ginocchia e abbracciandola con tutte le sue forze.
-La mia bambina...- continua a ripetere la donna, dondolandosi avanti e indietro.
Marvel
IT presenta
#37
GLI INCREDIBILI ANTI-X-MEN
epilogo
di Mickey
e Carlo Monni
Il giorno dopo. In una chiesa di campagna
di Cumberland, contea di Harlan, Kentucky.
Piove sempre ai funerali, pensa Bobby
Drake, una specie di cliché che in questo caso si concretizza in una
pioggerellina leggera e sporca dei residui di carbone delle vicine miniere,
molte delle quali ormai chiuse. A quanti funerali ha assistito da quando è
entrato negli X-Men? Tanti, troppi, eppure quanti di loro sono lì con lui
adesso? Scott, Alex, Jean, Betsy, il Professore. Magari un giorno anche Paige…
no, meglio non coltivare illusioni.
Alex Summers tace. Si stava innamorando sul
serio di Paige Guthrie, non è vero? Ma se era davvero così, perché non l’ha mai
ammesso apertamente? È stato un vigliacco ed ora è troppo tardi per rimediare.
La chiesa è troppo piccola per tutti i
presenti, parenti e amici di Paige: i membri di Nuovi Mutanti, X-Force,
Generation X e praticamente chiunque abbia fatto parte degli X-Men in tutti
questi anni. Nessuno indossa un costume ma sobri abiti scuri adatti alla triste
circostanza. Qualcuno, come Cable, apparirà poco rassicurante agli occhi
dei più anche bardato in un incongruo completo, ma se un mutante non potesse
sfoggiare il proprio aspetto al funerale di un X-Man - pur nelle sue attuali
condizioni inusuali - ai mutanti attenderebbe un futuro peggiore di quello di
cui Husk è stata privata.
Tutti sono stretti attorno a Lucinda Guthrie ed ai suoi figli rimasti, quasi tutti allievi dell’Istituto Xavier. Possono leggere il timore nei suoi occhi: toccherà anche ad un altro di loro prima o poi? Nessuno può dare una risposta
Jean Grey non ascolta davvero le parole del Pastore Battista che pronuncia una commossa elegia di Paige, pensa a quanto può essere profondo il dolore di una madre.
Kurt Wagner si è offerto di assistere il Pastore e lui ha accettato di buon grado l’aiuto di un aspirante prete cattolico dall’aspetto di un demone dalla pelle blu. Chi ha mai detto che i campagnoli del Sud sono tutti pieni di pregiudizi?
Le parole del Reverendo sono sincere e toccanti come possono esserlo solo quelle di chi ha conosciuto Paige da bambina e non avrebbe mai voluto essere lì ad officiare il suo funerale dopo aver officiato quello di suo padre.
Tutti restano in silenzio.
Santa
Providencia, Mar dei Caraibi.
In un
laboratorio segreto, la Bestia Nera sta passando notti insonni a studiare il
materiale di Nathaniel "Sinistro" Essex. Fatica a credere a ciò che
lo scienziato inglese ha scoperto e raccolto, e che abbia deciso di
condividerlo con lui. L'esistenza degli anti-mutanti,
un'intera sottospecie di esseri umani con la facoltà di inibire i poteri dei
mutanti, è qualcosa di sconvolgente, una rivoluzione copernicana. Valevano le
stesse regole nella sua Terra d'origine? E che cosa accadrebbe se questo genere
di informazioni cadesse nelle mani dei suoi attuali finanziatori? Nel dubbio
meglio tacere. Continuerà a studiare ossessivamente i suoi dati e a ingegnare
un modo per farli fruttare. E a cercare un nome scientifico che renda
giustizia. “Homo sapiens negator”?
"Homo sapiens annihilator"?
Ci penserà su...
In un cimitero di campagna.
La bara è portata a spalla dai due fratelli maggiori di Paige, Sam e Josh, aiutati dai vecchi compagni superstiti di Generation X: nel mezzo Monet "M" St. Croix e Jubilation "Jubilee" Lee, in fondo Angelo "Skin" Espinosa e Jonothon "Chamber" Starksmore. Era dal funerale di Synch che nessuno di loro piangeva così, su tutti Monet St. Croix, che non può fare a meno di pensare al caffè che aveva preso con Paige qualche giorno prima.
Il mesto corteo raggiunge il luogo prescelto, accanto alla lapide di Thomas Guthrie.
Tra le corone di fiori inviate per la triste occasione, ne spicca una arrivata chissà da dove e chissà come. Appuntato sopra un semplice biglietto con un nome vergato in bella calligrafia: Emma Frost.
Sean Cassidy non ne è sorpreso.
In fondo Emma è una sentimentale molto a modo suo.
La bara viene calata nella fossa ed uno dopo l’altro i partecipanti al funerale vi passano accanto e gettano una manciata di terra sopra la bara. Prima la madre che è sostenuta dal figlio Sam, poi gli altri fratelli e sorelle: Josh, Joelle, Jeb, Melody, Elizabeth, Lewis, Cissy e la piccola Melanie.
Quando tutto è finito, è Scott Summers a rivolgersi a Lucinda:
-Io vorrei davvero sapere cosa dire.-
-Non c’è nulla da dire.- replica Lucinda soffocando le lacrime -Avevo pensato di ritirare gli altri miei figli dalla vostra scuola, sa?-
-Sarebbe nel suo diritto e nessuno di noi la biasimerebbe per questo.- replica Hank McCoy.
-Alla fine mi sono detta che non servirebbe a niente. Più di metà dei miei figli sono mutanti. Non posso far finta che non sia così e non posso nemmeno sperare di proteggerli dal resto del mondo. Nella vostra scuola possono imparare ad usare i loro poteri responsabilmente ed immagino di non poter chiedere di più.-.
-Noi li proteggeremo finché potremo.-interviene Logan –Ma non potremo mai imporre loro cosa fare una volta adulti.-
Lucinda scuote lievemente la testa.
-Lei non ha figli, vero Mister Logan?- chiede.
L’uomo chiamato Wolverine emette una specie di sospiro e replica:
-Ne ho due… credo.-
-Crede?-
-Ho avuto un’esistenza lunga e vagabonda. Potrei… insomma…-
È raro vedere Logan imbarazzato e qualcuno riderebbe se non fosse per il luogo e la circostanza.
-Badi ai suoi figli, Mr. Logan e preghi di non conoscere mai il dolore di vedere un figlio morire prima di lei.-
-Lo conosco già.- sussurra lui mentre Lucinda si allontana.
In quel momento Logan ed altri provano una familiare sensazione: una chiamata telepatica.
Un luogo
segreto negli Stati Uniti.
Per un
attimo Emma Frost trasale. È durato forse un nanosecondo, forse addirittura
meno, ma le è sembrato di percepire una presenza familiare.
Non può
essere, si dice, lui è morto, lo sa molto bene visto che è stata lei ad
ucciderlo. Beh, non era proprio se stessa, era posseduta da Apocalisse e lui
aveva tirato fuori il peggio di lei e non aveva faticato neppure tanto a
pensarci bene.
Emma scaccia
quei pensieri. Deve essere per quello che è successo a Paige Guthrie, pensa,
solletica i suoi sensi di colpa: un’altra dei suoi allievi che non è riuscita a
proteggere.
Non deve più
accadere e se lei e Magnus vinceranno la loro partita, non accadrà più.
Contea di Harlan, Kentucky.
Un discreto messaggio telepatico chiama a
sé i membri di Linea X, gli altri due membri fondatori degli X-Men, gli altri
membri della storica seconda formazione multietnica degli X-Men - Wolverine,
Colosso, Tempesta e Banshee - e infine Psylocke e Rogue. Vale a dire, tutti
coloro che hanno assistito alla resurrezione del Professor X, che sono stati
già informati in privato, che meritano di saperlo o che, ragionevolmente, ne
verrebbero a conoscenza in un modo o nell'altro.
Charles Xavier appare dal nulla ai loro
occhi, non appena smette di interferire con le loro aree cerebrali deputate
alla percezione visiva. Molti di loro hanno un sussulto, soprattutto chi non
aveva ancora constatato coi propri occhi che la sua età apparente è quella di
un tredicenne capelluto.
-Charles...! - esclama Scott Summers.
Nonostante sia spesso considerato una persona algida, non trattiene l'istinto
di abbracciare il suo mentore. Hank McCoy lo segue a ruota, e anche gli altri
discepoli lo salutano in diversi modi.
-Dov'eri finito?- domanda Jean Grey, con
una punta di disapprovazione. Le viene più semplice approcciarsi al suo maestro
con una tale assertività, adesso che dimostra la metà dei suoi anni.
-Sono stato accanto a voi per tutto questo
tempo, sin dall'Italia. È il momento di parlare con tutti voi. A voce. Vis à vis.-
Jean Grey annuisce.
-Perché hai convocato solo noi? Perché non
ti sei presentato a tutto il resto della comunità?- domanda Ciclope.
-Innanzitutto perché non sarebbe stato
rispettoso del lutto dei Guthrie. Avrei sviato l'attenzione dal suo ricordo e
avrei sollevato domande scomode e senza risposta, del tipo: perché la povera
Paige non può tornare dal regno dei morti e io sì? Poco importerebbe che io non
sia effettivamente mai morto.-
Havok abbassa lo sguardo, incupito più di
tutti.
-E poi, perché voglio che solo voi siate a
conoscenza del mio ritorno, al momento. In questo momento, agli occhi degli
altri, state parlando tra di voi. So che disapproverete, ma voglio cercare di
persuadervi a parole della mia scelta.-
-È vero, non approvo, ma grazie di averci
ammessi nel tuo... cerchio magico. Ti ascoltiamo.- interviene Tempesta.
-Se ci pensate un attimo... ora come ora, sono
più utile da morto. Da martire. È un momento storico particolare, sta soffiando
di nuovo il vento di scontro tra mutanti e umani, Alfiere ha preconizzato che
siano i prodromi della guerra futura...-
-Ehi, come fa a saperlo lui?- chiede a
mezza voce Gambit.
-Non chiedertelo mai.- lo zittisce
bonariamente l'Uomo Ghiaccio.
-...se l'opinione pubblica venisse a sapere
che sono riuscito a ingannare nuovamente la morte... e che tecnicamente potrei
essere addirittura immortale, a furia di farmi clonare ... potrebbe bollarmi
come una minaccia o un impostore, potrebbero gridare al complotto da parte
della lobby mutante... La causa di MutantLivesMatter
è importante, nel bene e nel male, e non ha bisogno di distrazioni come quella
che rappresenterei io.-
Nessuno ha mezzi per ribattere, su due
piedi. Con un po' più di silenzio, si potrebbe quasi sentire il rumore delle
loro meningi che si spremono.
-Inoltre questa faccenda degli anti-mutanti
mette tutto in prospettiva diversa. Ci sono quelle dozzine di persone che hanno
subito uno shock permanente per il rapimento di Sinistro, e molti di loro ne
hanno ormai capito le motivazioni e stanno mettendo in discussione il senso
della propria esistenza. Voglio aiutarne quante più possibile, come posso. E
voglio indagare su questo nuovo filone di ricerca. Con tutta probabilità
lavorerò fianco a fianco con Moira su questo.-
-Un ritorno di fiamma per caso?- chiede
Bobby.
-No, non c'è certo un movente sentimentale dietro
la mia decisione. Del resto sarebbe impossibile nella mia attuale condizione.
Ultimo, ma non per importanza, voglio cercare Magnus e capire che intenzioni
ha.-
-Quante cose vuoi fare? Hai acquisito il
dono dell'ubiquità tornando dal paradiso?- chiede, sarcastico, Havok.
-Sì, forse mi pongo obiettivi troppo alti.-
ride Charles, in un modo che raramente gli hanno visto fare -Ma non voglio
nemmeno fare la parte dell'eroe che sacrifica i suoi affetti per la causa.
Guardatemi: sono giovane, posso camminare... e ho persino i capelli in testa.
Conoscete quanto me i precedenti... quanto potrà durare questo stato di
grazia?-
Una risata sommessa serpeggia in tutto il
gruppo.
-Voglio godermelo, più che posso. Sono
stanco di stare rinchiuso nel ghetto di Westchester. Voglio girare il mondo,
mentre cerco di aiutare mutanti e anti-mutanti sparsi per il globo. Voglio
godermi questa seconda... questa terza occasione al massimo, unendo l'utile al
dilettevole. Sono egoista? Mi biasimate?-
-No, Charles. Saremmo noi egoisti a volerti
tenere con noi. Ti meriti di goderti la tua ritrovata giovinezza, di vivere la
vita come meglio credi. Girare il mondo ti farà schiarire le idee e magari ti
farà venire nostalgia di casa.- dice Hank McCoy.
-Certo, perché no? E poi vi ho osservati.
Non avete più bisogno di me. Camminate fieri sulle vostre gambe ormai. E sono
sicuro che, insieme, farete meno errori di quelli che ho commesso io. Aprite le
porte della scuola, frequentate i non-mutanti, proteggetevi dai nostri nemici.
Che non ci siano più altri Thunderbird, né Changeling, né Husk.-
-Amen.- annuisce convinto Nightcrawler.
-Domande?-
-Hai bisogno di soldi per il viaggio?- domanda Warren tra il serio e il faceto,
con una mano pronta nella tasca.
-Tranquillo. Ho già le mie personali risorse
e usando il mio potere nei limiti dell'etica, posso cavarmela anche senza un
centesimo in tasca e con il mio attuale... aspetto.-
-Eh, ma allora scusa.- alza le mani Bobby
Drake, ironico.
-Parti subito?- chiede Scott.
-Sì, prima che mi facciate cambiare idea.-
Una serie di lunghi abbracci scandisce il
momento dell'arrivederci.
-Mi raccomando... non appena potrai… dacci
dentro.- si congeda Logan, mimando un colpo tra le gambe del Professore senza
badare alla sua reazione sbalordita.
Jean lo fulmina con uno sguardo di evidente
disapprovazione e lui si limita a fare spallucce.
-Ecco, hai detto e fatto quello che nemmeno
io avrei avuto il coraggio di dire e fare.- dice Gambit, con una pacca sulle
spalle del canadese.
Dopo gli ultimi saluti, Charles Xavier
sparisce nel nulla, letteralmente.
Questo assortimento di X-Men si guarda
stranito. Non hanno bisogno di commentare a voce alta quello che hanno
ascoltato e quello che provano.
Adesso, hanno solo voglia di imbarcarsi sui
rispettivi Blackbird e tornare a casa.
Appartamento di Diana Vickers,
Queens.
Nightcrawler è ancora nel suo completo nero quando Diana Vickers gli apre la porta
Verosimilmente, il mutante si è teletrasportato in un vicolo vicino, per poi entrare nel palazzo e bussare come qualsiasi essere comune. Del resto la causa scatenante di tutto quello che è successo è che lei inibisce l'uso delle sue facoltà mutanti.
-Entra... - lo invita lei, con un tono parzialmente forzato. La tensione nell'aria si taglia già sulla soglia di casa.
-Grazie.-
-Com'è andato il funerale?-gli chiede davanti a una tisana calda.
-Una roba straziante, che vuoi che ti dica. Grazie di averlo chiesto.-
-È il minimo, dopo essere mancata. Avrei dovuto, forse, ma te l'ho detto...- lascia cadere il discorso. Alla sua mente si riaffaccia la scena a cui ha assistito con la coda dell'occhio, in Italia, quando il collo di Husk è stato spezzato da un altro anti-mutante come lei; ricorda la cerata che copriva la sua salma a bordo del Blackbird, mentre Gambit la liberava dall'esoscheletro. Le viene la pelle d'oca ogni volta che ci ripensa.
-In realtà no, mi ero bevuto la storia del lavoro.-
-A dirla tutta, il tuo capo mi ha fatto avere un periodo di ferie retribuite. Guarda, fosse per me non ci metterei più piede a Linea X, ma sai com'è, noi comuni mortali dobbiamo lavorare per mantenerci. Non appena troverò una valida alternativa...-
-Davvero vuoi andartene? Proprio adesso che abbiamo chiuso la questione?-
-Chiuso? Forse voi supereroi, voi X-Men avete "chiuso la questione" - mima provocatoriamente le virgolette con le dita- quando avete battuto il "mostro di fine livello", ma per me è appena cominciato l'incubo. Sono stata sequestrata giorni e giorni da uno scienziato pazzo, mi ha fatto combattere contro la mia volontà l'uomo che pensavo di amare... non dormo un'ora di fila da…-
-... che pensavi di amare...?- la interrompe Kurt , quando finalmente il cervello si riconnette alla lingua.
-Sì, Kurt. Ti voglio bene, credimi. Ma... in generale questa vita non è fatta per me. Non tutti sono fatti per convivere con pazzoidi che vanno in giro con i costumi, col rischio continuo che succeda qualcosa a lui o a te stessa Il vero punto è che... quel Sinistro mi ha convinto.-
-Di che cosa?-
-L'attrazione fisica che ho provato... che provo... per te, e che sfida ogni logica dei canoni estetici umani, cerca di non offenderti... dev'essere una questione di dna. Mi sento attratta da te perché siamo... complementari a livello genetico. Sono geneticamente destinata a starti vicino perché la mia missione è renderti impotente. Per questo sento il desiderio di stare con te.-
-Sinistro avrà fatto uccidere la mia amica, ma ha fatto qualcosa di ancora più malefico e subdolo convincendoti di una cosa del genere. Voglio dire, anche se ci fosse una base... c'è sempre una questione chimica nell'attrazione fisica, tra qualunque essere umano. L'amore... è un'altra cosa!-
-Ecco, bravo... è un'altra cosa.-
A quella frecciata, Kurt Wagner non sa più cosa ribattere. Che sia sincera o meno, vittima o meno di un lavaggio del cervello... la donna che sente di amare, per cui era disposto a rinunciare alla sua vocazione, gli sta facendo capire che è finita. Che non è mai iniziata. Senza appello.
-Io... ci ragionerò anch'io. Può darsi che abbiate ragione. Può darsi che il mio amore per te sia un'illusione dettata dai nostri geni.-
La segretaria annuisce, mentre il suo ex amante cerca di darsi un tono con quelle parole.
-Se... se hai bisogno di qualcosa o di una spalla amica,
contattami. Te lo devo, perché i traumi che hai subito li hai subiti a causa
mia.-
-Grazie.-
-Ora ti lascio perché... ho una riunione importante alla Scuola. Quella per
mutanti, intendo, non il seminario.- specifica a mezza voce -Auguri per tutto,
Diana.-
-Auguri a te, Kurt.-
Mai come in questo momento, Nightcrawler vorrebbe scomparire via, da un istante
all'altro, e invece deve attendere di essere accompagnato alla porta e
congedato con un mesto sorriso di circostanza.
Istituto Xavier per un’Istruzione
Superiore, Salem Center, Contea di Westchester.
Nell'ufficio del Preside, sono riuniti
tutti gli X-Men che sono stati messi a parte della resurrezione di Charles
Xavier e dell'esistenza degli anti-mutanti. Si sta un po' stretti, ma si fa di
necessità virtù.
-Io, Hank e Warren abbiamo pensato fosse il caso di riunirci, prima di separare
nuovamente le nostre strade - annuncia a tutti Ciclope, pur non ricoprendo più
nessuna carica formale nell'ambito delle organizzazioni e istituzioni mutanti. -Il primo punto da chiarire è: siamo tutti
d'accordo nel rispettare la volontà di Charles Xavier e non far trapelare la
notizia che noi sappiamo?-
-Certo.-
-Assolutamente.-
-Non abbiamo scelta.- sono alcune delle risposte che si levano dagli astanti e
che si accavallano.
-Bene. L'altra questione è più delicata.
Ora sappiamo che esistono gli anti-mutanti. Lo S.H.I.E.L.D. potrebbe avere in
mano informazioni strategiche al riguardo, a seconda di quanto si sia lasciato
dietro Sinistro. Per quanto ci riguarda, noi abbiamo solo pochi nomi di
anti-mutanti da tenere d'occhio. Ho parlato con Fury e lo S.H.I.E.L.D. non ha
nessuna intenzione di condividere il loro materiale con noi; tra le righe, è il
prezzo da pagare perché questa scoperta rimanga sotto silenzio quanto è
possibile. Il Professore collaborerà con la MacTaggert per studiare la
questione.-
-E io collaborerò a distanza con lei,
s'intende.- puntualizza la Bestia, immusonito.
-Potremmo sempre prenderci certi dati con la forza. Betsy potrebbe entrare come
se nulla fosse negli archivi S.H.I.E.L.D. e prendere ciò di cui abbiamo
bisogno.- suggerisce Gambit. -O Jean potrebbe cancellare dalla memoria degli
agenti…-
-Vogliamo davvero violare la legge così
apertamente? - lo interrompe Arcangelo -Se non ci sono indizi contrari, non
abbiamo motivo per dubitare che Fury terrà sotto controllo la situazione.-
-Mon
Dieu, sei diventato troppo legalitario per i miei gusti.-
-Lo diventeresti persino tu se fossi a capo
di una multinazionale e avessi costantemente il fiato del tuo ufficio legale
sul collo. Che ti piaccia o meno, ora non siamo più un gruppo clandestino. Se
facciamo un passo falso, ci salteranno addosso da ogni parte.-
-Non so quanto davvero possiamo fidarci del
vecchio Nick. È pur sempre il capo di un’agenzia di spionaggio.- dà man forte
Wolverine, che per costituzione non può fidarsi di nessuna istituzione, non
dopo quello che ha subito nel corso della sua lunga esistenza.- E lo dico da
suo amico.-
-Stiamo perdendo di vista un punto
fondamentale - si reintromette il Preside -Questa è una questione di progresso
scientifico. Sono personalmente a disagio nel non condividere con la comunità
scientifica una scoperta di tale portata. Gli scienziati di tutto il mondo
potrebbero contribuire alla ricerca in un modo che io e Moira potremo fare in
cento volte più tempo.-
-Sinistro ci è riuscito da solo.- ribatte
Gambit.
-Essex è immortale.- insiste la Bestia.
-Ok, per il momento ci atteniamo alla linea
dello S.H.I.E.L.D. ed Hank farà ricerca in privato con Moira, finché non avremo
le idee più chiare. E non diffonderemo neanche questa notizia. Siamo
d'accordo?- taglia corto Ciclope.
Tutti annuiscono o fanno spallucce.
-Visto che ci siamo, avete altre materie da
affrontare?-
-Io avrei una questione.- alza la mano Colosso
-Ne parliamo da anni, ma... credo che ci sia bisogno di altre sedi
internazionali dell'Istituto o di qualcosa che gli assomigli. Ho iniziato a
collaborare da poco con Linea X e mi è subito parso chiaro come i mutanti
perseguitati nel mondo vorrebbero raggiungerci a Westchester, come abbiamo
fatto io, Ororo e gli altri negli... anni d'oro, per così dire.-
-Posso confermare che è vero, la domanda è cresciuta in maniera esponenziale
dopo la caduta di Genosha, che era vista come un porto sicuro.- gli dà man
forte Warren.
-La Fondazione ci sta già lavorando da un po’.- conferma Jean -Le Worthington Enterprises ci hanno concesso un piano per i nostri uffici e quelli di Linea X nella loro sede di Francoforte in Germania.-
-Erano vuoti e dandoli alla Fondazione possiamo dedurli dalle tasse.- si schermisce Warren con un sorrisetto.
-Da Francoforte, grazie agli accordi di libera circolazione di Schengen, ci potremo muovere senza grossi problemi per tutta Europa.- precisa Jean -Ovviamente stiamo pensando anche ad altre sedi.-
-Ottimo!- esclama Gambit -Io sono ancora in contatto con il mutante francese che abbiamo aiutato poco tempo fa.[1] Vorrebbe trasferirsi qui ma se ci fosse un “rifugio sicuro” in Francia o in un’altra nazione europea sarebbe più semplice anche per lui.-
-Questa è l’idea, infatti.- aggiunge Warren -Ci saranno anche altre novità per Linea X: niente più turni al telefono per noi X-Men. Saranno i centralinisti a passarci le chiamate veramente urgenti o che hanno bisogno di particolari interpreti. In più, dopo che avremo organizzato le squadre europee, non accetteremo più richieste di aiuto o asilo al di fuori degli Stati Uniti, saranno smistate a loro. -
-Mi auguro che tu non voglia dire che lasceremo cadere nel vuoto la richiesta di aiuto di quella mutante russa, Vassilissa.-[2] interviene Colosso con aria corrucciata.
-Eppure dovresti conoscermi ormai, Peter.- replica Arcangelo -Credi davvero che ignorerei una richiesta d’aiuto da chiunque venga? Già prima di diventare un X-Man avevo deciso di usare i miei poteri per aiutare la gente comune. Abbiamo avuto giorni convulsi, ma è ovvio che andremo in Russia e lo faremo il prima possibile, contaci.-
-Sperando che non sia troppo tardi.-
-Non arrabbiarti, angioletto.- interviene Wolverine -Il nostro Pietro Cuorepuro è un vero cavaliere con tanto di scintillante armatura che non sa resistere al grido d’aiuto di una damigella in pericolo.-
-Non prendermi in giro, Logan.- replica Piotr Rasputin arrossendo lievemente.
-Non lo stavo facendo, Petey. Anzi, sono pronto ad accompagnarti quando vuoi.-
-Dici sul serio?-
-Ma certo! È un bel po’di tempo che non torno in Russia dopotutto.-
-Io conosco qualcuno a Mosca che potrebbe darci una mano.- aggiunge Tempesta.
-Se a voi sta bene, sono pronto ad aggregarmi alla squadra di soccorso.- dice Nightcrawler.
-Tu, Kurt?- esclama un sorpreso Havok.
-Sì, ho intenzione di tornare del tutto
operativo. Datemi qualche giorno per... risolvere alcune questioni con la diocesi
e, se mi danno il nulla osta, qualche settimana per laurearmi. -
-Tutto il tempo di cui hai bisogno, amico.
Sono contento di ritrovare il vecchio Kurt.- gli dice Wolverine battendogli una
pacca sulla spalla.
-Non sarò più quello che la nostalgia ti suggerisce,
Logan. Ma di sicuro ho in mente un futuro meno... radicalmente diverso da
quello programmato, adesso.-
-Se è per questo, nemmeno io sono lo stesso
dei vecchi tempi, credimi.-
Warren si schiarisce la voce attirando
l’attenzione di tutti.
-Bene, allora, è deciso: del salvataggio
della mutante russa si occuperà il Team Oro assieme a Nightcrawler.-
-Team Oro?- esclama un perplesso Banshee,
venendo meno al basso profilo mantenuto finora.
-Non lo sapevi, Sean?- ribatte Warren
-Quando abbiamo ristrutturato le squadre dopo la crisi di Apocalisse, abbiamo
anche deciso di rispolverare le vecchie designazioni di Team Oro, assegnata
alla squadra di Westchester, e Team Blu per quella di New York .-
-Ma è una cosa che solo lui pensa sia figa,
non la usiamo mai- manda una frecciata Gambit.
-Capisco. Del resto sappiamo tutti che oggi
sono qui solo per... anzianità di servizio, non perché di solito mi mettete a
parte di queste faccende.- dice tra il serio e il faceto l'irlandese.
Arcangelo fa una smorfia eloquente e
prosegue con la sua esposizione:
-Pur con la tua reintegrazione, Kurt,
ritengo che il Team Blu sia sotto organico. Qualcuno è disponibile a unirsi a
noi, o avete qualcuno da proporre? Peter, tu che stai già collaborando con
noi...? - propone Arcangelo.
-Mettiamola così: se per contratto il buon vecchio Kurt mi aiuta a fare
la spola tra Westchester e Manhattan, sono disposto a continuare a tenere
lezione di Arte qui e a lavorare con voi nel resto del tempo.-
-Non so se è una battuta o meno, ma ti do comunque la mia disponibilità. Per te
questo e altro, Piotr.-
-Grazie, tovarisch.-
-Io non ho di queste richieste. Quello che
ha detto il Professore mi ha dato da pensare... anch'io ho bisogno di uscire
dal ghetto. C'è un posto letto libero nel tuo grattacielo, Warren?- chiede a
sorpresa Psylocke.
Se Fenice rimane interdetta dalla domanda
dell'ex fidanzata del suo attuale compagno, riesce a non darlo a vedere senza
nemmeno usare i propri poteri. Warren, da parte sua, rimane interdetto e senza
parole.
Quanto a Havok, non ha alcuna reazione apparente a quanto detto dalla donna che pensava di amare prima della sua presunta morte. Invece è quel che dice lui a sollevare scalpore tra chi lo ascolta:
-Vi consiglio di accettare l’offerta di Betsy e di trovare anche qualcun altro per sostituire me, perché intendo dimettermi da leader del Team Blu e lasciare il gruppo. Quel che è successo con Paige ha dimostrato che non sono all’altezza del mio ruolo. Se non avessi fallito come leader, Paige sarebbe ancora viva.-
C’è un attimo di silenzio, poi Wolverine sbotta:
-Che gran cumulo di idiozie! Nel caso non te lo avessero mai detto, Summers, il nostro lavoro non è un gioco. Flirtiamo con la morte ogni volta che indossiamo questi costumi colorati ed usciamo a combattere qualche pazzoide che vuol dominare il mondo o qualcosa di simile. Non c’è uno di noi qui dentro che non abbia visto morire qualcuno a cui teneva. Non puoi salvare tutti e se non sei capace di accettarlo, allora fai bene a mollare. Solo che non ti credevo così vigliacco.-
-Logan, come suo solito, è brusco ma non ha torto.- interviene Ciclope -So esattamente come ti senti, Alex, ci sono passato anch’io, ricordi? E ho avuto la tua stessa reazione. Non è servito a me allora e non servirà a te adesso, puoi credermi. Io sono certo che Paige non lo vorrebbe. Non onorerai la sua memoria scappando.-
-Tu non capisci: io sono stato davvero un vigliacco. Lei avrebbe voluto che rivelassi a tutti la nostra storia ma io non l’ho fatto. In fondo aveva ragione: mi vergognavo di noi. E ora non posso più rimediare. Devo convivere col fatto di essere stato meschino.-
-E che diresti di uno che ha abbandonato la moglie ed il figlio neonato per correre dietro al suo primo amore, lasciandoli alla mercé di un pazzo? Eccomi qui: ho pagato per i miei errori e sto ancora pagando. Adesso non scappo più, accetto le mie responsabilità. Fai lo stesso anche tu.-
-Rimani Alex .-
-Abbiamo bisogno di te.-
Le voci dei suoi amici spingono Alex a riflettere. Alla fine dice:
-Ci penserò.-
Esce dalla stanza e Ciclope commenta:
-Non potevamo fare di più.-
-Resterà, vedrete.- afferma Jean -L’appello alla responsabilità funziona sempre con voi Summers.-
Ciclope non può che assentire.
Quartier generale dello
S.H.I.E.L.D., New York.
Ufficio del Direttore.
Le volte in cui Daisy "Skye"
Johnson ha avuto il privilegio di incontrare un'istituzione vivente come Nick
Fury si contano sulle dita di una mano. Il destino ha voluto che le fosse
assegnato il caso di Sinistro, inizialmente sottovalutato, rivelatosi poi una
vera e propria bomba, su cui sta facendo rapporto - o meglio, un riassunto
verbale del rapporto scritto. Se sta tremando per l'emozione, darà la colpa ai
suoi poteri mutanti.
-... ha fatto un lavoro molto efficiente, probabilmente
con l'aiuto dei suoi poteri mentali. I dischi sono irrecuperabilmente bruciati,
non sono riuscita a recuperare neanche un singolo byte dai suoi terminali. In
compenso, ho analizzato i flussi di dati telematici della zona, che era
pressoché deserta escludendo la base di Essex, e risulta un massiccio traffico
di dati in uscita nell'orario della nostra incursione. È difficile, ma sto
cercando di seguire questa pista.-
-Grazie, agente Johnson, so che sta facendo
tutto il possibile.-
-Grazie, signore. Posso chiederle notizie
dell'arrestato e degli interrogatori?-
-Ho dovuto autorizzare misure cautelari
estreme per Sinistro: è praticamente in coma farmacologico, o animazione
sospesa se preferisci. È troppo potente per essere contenuto anche dalle più
avanzate tecnologie di inibizione dei superpoteri.- ammette il capo supremo
dello S.H.I.E.L.D. -Per quanto riguarda gli esiti delle indagini e degli
interrogatori delle vittime, temo che le informazioni raccolte siano di Livello
AA1.-
-Addirittura?- trasecola Skye, nel sentire
il massimo livello di segretezza dell'organizzazione. In pratica, solo Fury ne
può venire a conoscenza. -Ne prendo atto, signore.-
-Se non c'è altro, può andare, agente
Johnson.-
La ragazza saluta secondo il codice e si
congeda.
Nick Fury si trastulla sulla sua poltrona
girevole e accende un sigaro in barba alle norme antifumo. Skye ha ragione, il
Livello AA1 può suonare un grado di segretezza eccessiva, ma lui ha stima degli
X-Men e ha tutti gli interessi che non si scateni il caos su scala globale, tra
i mutanti e i loro nemici.
Se venisse allo scoperto ciò che sta
emergendo dalle indagini sull'esistenza degli anti-mutanti, scoppierebbe una
guerra.
E lui farà tutto ciò che è necessario per
mantenere la pace.
Cathedral Seminary House of Formation, Queens.
Dopo le ultime quarantotto ore, Nightcrawler ha intenzione di mettersi a letto, accoccolarsi tra le coperte e non alzarsi per altrettante ore. Non si è fermato un attimo, si sta teletrasportando a destra e a manca come un grillo impazzito. Eppure deve farlo. Deve mettere un punto alle situazioni che lo stanno logorando, al pari del lutto per Husk, o gli verrà un'ulcera.
Al momento si trova nell'ufficio del direttore del seminario cattolico che sta frequentando. Non è un incontro qualsiasi, perché oltre al preside dell'istituto, figurano il suo confessore - padre Polycarp della Chiesa di Santa Francesca -, nonché nientemeno l'autorevole arcivescovo della diocesi di New York. È a lui che si rivolge, dopo i convenevoli di rito tra i sacerdoti presenti.
-Grazie di aver trovato il tempo di riceverci, Eccellenza.-
-Quando si può godere del vantaggio di un passaggio in
teletrasporto, il tempo si trova- risponde placido il prelato. Non è un caso
che, nonostante guidi una sede così importante, non sia diventato Cardinale. È
un prelato molto anticonformista, malvisto in alcuni ambienti della Curia
Romana, e il fatto che abbia sponsorizzato in prima persona la vocazione di un
mutante dall'aspetto diabolico ne è una delle prove più lampanti.
-Purtroppo non vi porto ottime notizie, altrimenti non avrei chiesto di vedervi.
Ci tenevo a comunicare a tutti voi la mia sofferta decisione...-
-Temevo che questo momento sarebbe arrivato...- mormora Polycarp.
-Me ne sono successe di tutti i colori ultimamente e la mia
umile interpretazione dei fatti è che Dio abbia messo alla prova la mia
vocazione. Sì, di mezzo c'è una donna, ma non ho intenzione di interrompere il
mio cammino per questo. Qualsiasi cosa potesse esserci fra noi è morta sul
nascere, non la rivedrò più.-
-E allora perché? Non capisco.- dice il vescovo, deluso. Fino a questo momento
non aveva avuto alcuna avvisaglia di questa notizia.
-Comunque sia andata a finire, per quanto mi riguarda non ho superato la prova.
In cuor mio ero pronto a lasciare tutto per amore. Certo, avevo anche preso in
considerazione l'ipotesi del diaconato permanente[3]
ma, in sostanza, ho capito che questa vita non fa per me. Sono un avventuriero,
non posso rinnegare la mia natura. Ciò non significa che non sarò un buon
cristiano, o che debba smettere di fare il ministrante, anche se rinuncio a prendere
i voti.-
-Spero che non abbiano influito sulla sua decisione le manifestazioni di
protesta degli Amici dell'Umanità o di quegli altri gruppi conservatori- si
assicura l'Arcivescovo, con tono severo stavolta.
-Assolutamente no, anzi. È stato uno dei motivi per cui ho
tenuto duro... perché non avrei voluto dar loro questa soddisfazione, dar
motivo di credere che ho ceduto alle loro stupide pressioni. Eppure, ho messo
tutto sui piatti della bilancia... e il risultato è questo.-
-Sono tentato di insistere per farti cambiare idea, ma rischierei di fare un
danno alla nostra comunità se ti forzassi a fare questo passo senza esserne del
tutto convinto.-
-Grazie della comprensione, Eccellenza. Quello che voglio chiedere a tutti, in
particolare al direttore, è l'autorizzazione a concludere i miei studi. Sarebbe
un peccato buttare al vento il lavoro di quest'ultimo anno.-
-Sono d'accordo, hai macinato esami a tempo di record. Sarebbe un peccato
buttare tutto al vento. Tutto sommato ci sono già molti laureati in Teologia
che non sono preti.-
-... grazie. Vorrei mettere a buon frutto il titolo. In fondo faccio parte dello staff di quella che era chiamata Scuola per Giovani Dotati. Potrei chiedere di attivare un corso sulle Religioni magari.-
-Avevo l’impressione che l’Istituto Xavier fosse legato alla Chiesa Episcopale.- commenta l’arcivescovo.
-C’è un accordo con il Bard College sul programma di studi. Questo grazie al fatto che uno dei fiduciari dell’Istituto è anche professore in quell’Università, tutto qui.-[4] precisa Kurt - La comunità degli X-Men è interconfessionale. Ci sono credenti delle varie confessioni cristiane, delle altre religioni ed anche agnostici o atei dichiarati. È uno dei nostri motivi di vanto non respingere nessuno per motivi di opinione o di fede. Per questo penso che un corso sulle religioni aiuterebbe a capire che non necessariamente sono nemiche di chi è diverso.-
-Il Santo Padre ha di recente chiesto perdono per la persecuzione dei mutanti. Approverebbe quel che dici, figliolo.-
-Grazie. In alternativa potrei farlo in una delle sedi internazionali che abbiamo
intenzione di aprire, specialmente in Europa. Potrei decidere di trasferirmi a
Francoforte, per esempio... aprire e dirigere una sede confessionale
dell'Istituto confliggerebbe con la sua politica ma… in futuro chissà.-
-Sono progetti auspicabili. Sarebbe bello se le famiglie cattoliche avessero un
punto di riferimento per l'istruzione dei loro figli mutanti, non esiste niente
del genere attualmente.-
-Il proposito è proprio quello. Direttore...?-
-Sì, sì, per quanto mi riguarda non mi oppongo- risponde l'interpellato, senza
entusiasmo né riprovazione.
Le mani blu di Nightcrawler stringono calorosamente quelle dei ministri del
culto.
Sente il petto liberato da un peso.
Ora deve rimboccarsi le maniche, studiare e lavorare per conseguire gli ultimi
crediti, lavorare sulla tesi. Ci vorrà tempo ed anche tenacia ma alla fine
ce la farà: sarà Dottore in Teologia.
Certo, comincerà dopo quelle quarantotto
ore di sonno che ha deciso di prendersi a priori.
Worthington Tower. Sala riunioni
degli X-Men.
Sarebbe stupido non ammetterlo, pensa Arcangelo scambiando uno sguardo indicativo con Jean: non occorrono poteri mentali per capire cosa stanno chiedendosi tutti i presenti quando Alex Summers entra nella sala.
Jean potrebbe facilmente scandagliare la sua mente ma sceglie di non farlo.
Lui li guarda rapidamente tutti ed infine dice:
-Rimango.-
Un sospiro di sollievo si leva da tutti loro. Ci sono strette di mano e pacche sulle spalle, qualcuno manda in tutta fretta un messaggio a Nightcrawler, assente giustificato, dopodiché Havok aggiunge:
-Adesso mettiamoci al lavoro. C’è molto da fare e i nostri nemici non staranno con le mani in mano. Dobbiamo essere pronti a tutto.-
Buon vecchio Alex, pensa, sorridendo, Warren.
Un luogo
segreto negli Stati Uniti.
Emma Frost raggiunge Magneto in piedi davanti ad una delle finestre
del rifugio, in apparente contemplazione del panorama.
-Allora è deciso?- gli chiede. In realtà sa già la risposta grazie ad
un discreto scandaglio telepatico.
-Sì.- risponde lui con voce cupa -Attaccheremo presto ma prima c’è una
cosa che voglio fare e tu mi aiuterai.-
-Sai che puoi contare su di me, Magnus. Sarò sempre al tuo fianco.-
replica Emma.
Dopotutto, pensa, cos’è un re senza una regina?
Note
Con questo episodio abbiamo messo un punto a questo ciclo, pur
preparando il campo al futuro con la riorganizzazione del team di Linea X e pur
in presenza di sottotrame che proseguono il corso della serie - compreso
l'imminente crossover con la serie gemella X-Men,
con Vendicatori e Vendicatori Segreti che comincerà
proprio nel prossimo episodio.
Il funerale di Husk è stata l'occasione per una sfilata di membri storici
di X-Men, Nuovi Mutanti, X-Force e Generation X. Avremmo voluto fare di più che
elencarli semplicemente, ma davvero non c’era abbastanza spazio per tutti. Vi
promettiamo, però, che alcuni di loro, tra cui un certo numero di fratelli e
sorelle Guthrie torneranno a farsi vedere in questa e nella nostra serie
gemella.
A proposito della quale... su X-Men
#43 potrete vedere l’esito della missione in Russia in un contesto in cui
distinguere gli amici dai nemici non sarà facile.
Mickey & Carlo
[1] Nell’episodio #29.
[2] Vedi ultimi episodi.
[3] Per i meno avvezzi con le norme della Chiesa Cattolica: attualmente è concesso che uomini sposati accedano al primo dei tre gradi di sacerdozio (diaconato, appunto) a patto che sia permanente, cioè non potendo aspirare ai due gradi successivi (sacerdozio/presbiterato ed episcopato).
[4] John Grey, padre di Jean.